Psicologa dell’Arte

La psicologia dell’arte é una disciplina che si occupa di indagare e spiegare i processi psicologici coinvolti nella produzione e nella fruizione di un’opera d’arte.
Il suo scopo è quello di cogliere il significato delle opere e rendere l’arte accessibile e comprensibile gettando luce nelle ombre. Campo d’analisi della psicologia dell’arte sono soprattutto le arti figurative ma anche la letteratura, la musica, il cinema, la fotografia e il teatro.

La psicologia dell’arte nasce tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, ad opera soprattutto di Rudolf Arnheim che sviluppa un approccio analitico-percettivo dell’opera d’arte trattando le caratteristiche strutturali e compositive di ogni opera.

Esistono quattro approcci che la psicologia ha dedicato all’indagine del fenomeno artistico:

  • Psicoanalisi dell’arte
  • Psicologia della Gestalt
  • Estetica sperimentale
  • Neuroestetica

È chiaro che il figurativismo si presta all’analisi in modo più semplice e immediato ma in alcuni casi linee, forme e colori sono i protagonisti dell’opera, soprattutto nell’ambito dell’astrattismo.

L’esperienza artistica come quella musicale fa parte da sempre della natura dell’uomo, dalle pitture rupestri di Altamura in Spagna (14000 – 12000 a.C.) alle grotte di Lascaux in Francia.

Per questa ragione, la psicologia ha sentito la necessità di offrire il proprio contributo in questo settore, dal momento che nel processo di comunicazione dell’arte sono in gioco componenti cognitive, affettive e comunicative.

Tornando ai quattro approcci: il primo riguarda lo studio dell’artista e della sua personalità (Freud); il secondo riguarda lo studio dell’arte da un punto di vista percettivo (R. Arnheim e Gestalt); il terzo riguarda l’estetica sperimentale e il quarto la neuroestetica cioè il collegamento tra esperienza estetica e neuroscienze (Semir Zeki).

Ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un’opera d’arte siamo di fronte ad uno schema triangolare. Essendo infatti il prodotto artistico un atto di comunicazione non possiamo non tenere in considerazione i tre elementi di base di ogni comunicazione:

Opera

Artista                                                                           Fruitore

Ovvero: Messaggio-Emittente- Ricevente 

Il messaggio quindi l’opera mette in comunicazione o in relazione l’artista con il pubblico, il fruitore dell’opera.

La psicologia dell’arte con il suo primo approccio nasce con Freud che nel 1910 pubblica un saggio su Leonardo. In questo saggio il padre della psicoanalisi si propone di analizzare alcune opere del grande pittore, attingendo anche alla sua biografia e ad alcuni aneddoti della sua vita nel tentativo di spiegare queste opere e presentarle sotto una nuova luce.

Le teorie psicoanalitiche freudiane influenzarono tutta l’arte contemporanea e l’avanguardia artistica dal surrealismo all’espressionismo.

Ciò che ci avvince con tanta forza non può essere a mio modo di vedere se non l’intenzione dell’artista, nella misura un cui egli sia riuscito a esprimere tale intenzione nella sua opera e a renderla intellegibile ai nostri occhi. (Freud)

Anche Jung si accostò allo studio dell’arte nel suo saggio La psicologia analitica nei suoi rapporti con l’arte poetica (1922).

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