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Musicoterapia Neurologica

Negli anni ’90 in America grazie alle risonanze magnetiche si è potuto studiare gli effetti della musica sul cervello a livello neurologico. Ciò ha dato vita a una branca della Musicoterapia definita Neurologic Music Therapy (NMT) e alla creazione di un sistema composto da 20 tecniche terapeutiche basate su evidenze scientifiche definite da:

  • obiettivo del trattamento
  • ruolo della musica nell’ottenere tale obiettivo

Riassumendo la NMT in pochi punti:

  1. Applicazione terapeutica della musica a deficit cognitivi, sensoriali, del linguaggio e motori causati da patologie o traumi al sistema nervoso.
  2. E’ basata su modelli neuroscientifici della musica (percezione e produzione) e sull’influenza della musica sui cambiamenti in circuiti cerebrali non musicali.
  3. Le tecniche sono standardizzate nella terminologia e nell’applicazione e sono somministrate sotto forma di esercizi musicali terapeutici adattati alle esigenze del singolo paziente.
  4. Le tecniche sono basate sui dati che provengono dalla letteratura scientifica e sono indirizzati a raggiungere obiettivi terapeutici non musicali.
  5. Gli operatori sono formati per avere competenze musicali, cliniche (neuroanatomia, fisiologia, neuropatologia, terminologia medica) e riabilitative.
  6. E’ interdisciplinare: i musicoterapisti possono contribuire e arricchire l’efficacia dei trattamenti. Altre figure riabilitative professionali possono adattare i materiali della NMT per usarli nella loro pratica.

COME FUNZIONA?

Utilizza le caratteristiche strutturali e percettive della musica per favorire la plasticità ed esercitare funzioni riabilitative. La musica è un linguaggio biologico i cui elementi attivano il cervello in maniera globale e complessa inoltre funge da linguaggio mediatore nel processo terapeutico attivando vasti collegamenti neurali che sono condivisi con funzioni NON musicali cognitive, motorie e del linguaggio.

Lo stimolo ritmico può armonizzare le capacità propriocettive e gli altri input sensoriali.
Combinando esercizi musicali e di movimento, grazie al coinvolgimento indotto da ritmo e melodia si stimola ed esercita il livello di attenzione. Usando un ritmo regolare o specifiche sequenze melodiche è possibile anticipare, supportare e organizzare il linguaggio parlato e cantato. Utilizzando terapeuticamente strumenti musicali con un adeguato supporto ritmico si possono armonizzare i movimenti.

SINCRONIZZAZIONE (ENTRAINMENT) UDITIVO- MOTORIA

I segnali uditivi ritmici influenzano il movimento, il sistema uditivo ha ricche connessioni di fibre distribuite dal midollo spinale, al tronco encefalico, a livelli corticali e sotto-corticali fino ai centri motori È strutturato per rilevare schemi temporali nei segnali uditivi.

Che cos’è l’entrainment? 
Sincronizzazione: la capacità del nostro sistema motorio di adeguarsi e sincronizzarsi con uno stimolo uditivo esterno per modificare un proprio pattern motorio.
“La capacità di sincronizzazione con uno stimolo ritmico può essere estesa alla riabilitazione cognitiva, della parola e del linguaggio e rappresenta il più importante meccanismo neurologico che collega musica, ritmo e riabilitazione”

Nei primi anni ‘90 M. H. Thaut e i suoi colleghi fecero i primi studi pilota sull’utilizzo dell’entrainment musicale nei disordini del movimento nell’ictus. Così poterono constatare che la stimolazione uditiva ritmica modificava non solo la tempistica del movimento, ma anche lo spazio e la forza. Gli effetti positivi della sincronizzazione uditivo-motoria costituirono il fondamento per la nascita della NMT.

FU LA SVOLTA STORICA CHE DIMOSTRAVA CHE UN MECCANISMO NEUROLOGICO PUÒ COLLEGARE MUSICA E RIABILITAZIONE.

Le tecniche utilizzate dalla NMT sono 20 tra le più importanti:

TECNICHE PER LA RIABILITAZIONE DELLE DISFUNZIONI MOTORIE

• RHYTHMIC AUDITORY STIMULATION (RAS)
• PATTERNED SENSORY ENHANCEMENT (PSE)
• THERAPEUTICAL INSTRUMENTAL MUSIC PERFORMANCE (TIMP)

La RAS è una tecnica utilizzata per la riabilitazione della deambulazione e del pendolarismo associato degli arti superiori.
Si basa su: entrainment ritmico, anticipazione del movimento, graduale modulazione del ciclo limite del cammino. Sfrutta gli effetti fisiologici provocati dalla percezione di stimoli ritmici sul sistema motorio migliorando in questo modo il controllo funzionale, l’adattamento e la
stabilità dei movimenti in pazienti che hanno subito un danno neurologico. La sua Efficacia è dovuta a:
• Un immediato entrainment dato dallo stimolo esterno sul sistema motorio
• Lo stimolo stesso funziona da facilitatore per l’esecuzione e l’apprendimento di pattern motori più funzionali

LA PSE viene applicata a movimenti che hanno carattere NON ritmico (ad es.: movimenti delle braccia, mani, sequenze di movimenti funzionali come vestirsi, alzarsi, sedersi) riflettono attività quotidiane. Usa elementi della musica (ritmo, melodia, armonia, dinamica) per fornire informazioni su forza, andamento temporale e spaziale a movimenti che sono funzionali alle attività quotidiane oppure che ne sfruttano i pattern motori.
• Durante gli esercizi le dinamiche motorie sono associate a forme musicali che ne guidano e regolano l’esecuzione
• La musica non fa da sottofondo al gesto ma lo accompagna funzionando come un facilitatore.

OBIETTIVI: migliorare la forza fisica e la resistenza, l’equilibrio, la postura e capacità motorie funzionali degli arti superiori ed inferiori movimenti scapolari, della spalla, dell’anca, flessione/ estensione del gomito, ginocchio, estensione cervicale, ecc.

Meccanismi terapeutici

Sono gli stessi della RAS (entrainment, priming, cueing, slice) ma si applicano anche a movimenti non per forza ritmici.
Inoltre si riesce ad ingaggiare in modo più ampio e approfondito il
sistema sensomotorio.
Vengono infatti impiegati pattern musicali più articolati, con
una struttura tale da facilitare e regolare componenti specifiche del
gesto anche complesso. E’ il ritmo che regola il movimento attraverso l’uso del metronomo.

La Musica dunque come mezzo facilitatore del movimento. Il musicoterapista manipola gli elementi della musica per creare musicalmente il movimento usando parametri di:

Spazio: estensione, dinamica, articolazione e armonia
Tempo: tempo, metro, schema ritmico e forma
Forza/dinamica muscolare: tempo, dinamica e armonia

La TIMP richiede invece un uso attivo di strumenti musicali per esercitare funzioni motorie danneggiate e schemi funzionali di movimento. Utilizza strumenti musicali per aiutare i pazienti ad esercitare una funzione motoria indebolita e riguadagnare pattern funzionali di movimento.

Può aiutare a raggiungere gli appropriati range di movimento negli arti superiori migliorando coordinazione degli arti, destrezza e presa delle dita, flessione/estensione, adduzione/abduzione, rotazione, supinazione/pronazione.

Suonare uno strumento in una dimensione terapeutica stimola ed esercita funzioni motorie non musicali che vengono usate nella vita quotidiana. La musica diventa quindi uno stimolo che fornisce struttura temporale. Suonare uno strumento implica e richiede inoltre un feedback continuo “feedforward–feedback loop” tra l’azione motoria e il suo esito sonoro che quindi condiziona di conseguenza la successiva azione motoria. Questo permette alla persona di anticipare, programmare, organizzare ed eseguire in modo efficiente il gesto.

OBIETTIVI: migliorare il raggio di motilità, coordinazione degli arti, presa delle dita, flessione ed estensione, adduzione ed abduzione, rotazione degli arti superiori ed inferiori. Si basa su:

  • Struttura musicale
  • Scelta degli strumenti e metodo in cui suonarli
  • Disposizione spaziale degli strumenti

TIPOLOGIA DI STRUMENTI: strumenti a percussione in quanto strumenti più semplici e, grazie all’ampia scelta, offrono grandi varietà di timbri sonori.

A Livello Cognitivo

C’è una diretta correlazione tra declino cognitivo e deficit motorio: sembra ci sia una tendenza a monitorare i propri movimenti causando interferenze con il funzionamento autonomico sovraccaricandolo e causando disordini del movimento. Lo stimolo uditivo esterno può contrastare questo sovraccarico a livello cognitivo fungendo da distrattore in modo che la persona non si focalizzi sui propri movimenti migliorando il controllo autonomico.