Bambino interiore musicoterapia

Stati dell’Io: Il Bambino Interiore e L’Analisi Transazionale in Musicoterapia

Ti sei mai chiesto/a come mai pur essendo una persona intelligente, istruita, razionale ed efficiente in ambito lavorativo, ti ritrovi a fare spesso le stesse scelte sbagliate più e più volte in ambito relazionale? Ti è mai capitato di sentire come se non avessi più alcun controllo sulla tua vita quando si tratta di relazioni? Se ti è già capitato e ti stai chiedendo il perché, la risposta potrebbe essere questa. 

Alla guida della tua vita, potrebbe esserci non l’adulto che conosci ma il tuo bambino interiore. Il nostro bambino interiore è parte di noi, in realtà siamo noi a un certo punto della nostra vita e anche se cresciamo fisicamente, una parte di noi rimane ancora quel bambino. Ciò può essere positivo per tanti aspetti, ma quando il nostro piccolo bambino interiore è al posto di guida e prende decisioni che spetterebbero all’adulto, allora il rischio di causare “incidenti” di percorso si fa sempre più concreto.

Paura, rabbia e gelosia sono solo alcuni dei semplici modi in cui il nostro bambino interiore può sabotarci senza volerlo. Ecco perché diventa fondamentale fare la conoscenza di questo bambino, comprenderlo, guidarlo e da qui produrre il cambiamento che desideriamo, evitando così di cadere negli stessi schemi che ci impediscono di creare relazioni affettive sane e raggiungere la soddisfazione che ognuno di noi merita.

Aspetti Positivi e Negativi del Bambino Interiore

Gli aspetti positivi del bambino interiore sono quelli che descrive Pascoli nella sua poetica del Fanciullino:

“C’è in ognuno di noi un bimbo, con le sue paure, i suoi dolori le sue manifestazioni esuberanti. Egli vive in noi con semplicità e umiltà, ha paura del buio perché vede o crede di vedere cose brutte, sogna ad occhi aperti ricordando cose mai viste. Ama la natura, gli animali è colui che popola l’ombra di fantasmi e il cielo di dei, piange e ride di cose che noi non abbiamo più la capacità di percepire e non riusciamo a comprendere. Quando muore un nostro caro, egli si manifesta in noi ricordando qualcosa di puerile che ci permette di piangere e di sfogarci. E’ quello che, quando presi dalla gioia sfrenata ci fa dire cose gravi e ci frena, ci rende l’infelicità e la felicità sopportabili misurando la giusta dose di amaro e di dolce. Rende umano l’amore perché lo accarezza come una sorella, allo stesso modo fa con la bimba che è in ogni donna. Nell’uomo serio ascolta le fiabe, mentre in quello pacifico fa suonare tromboni, fanfare e pive, in chi ha perso la fede, in un angolo dell’anima mette un altarino e fumo d’incenso. Quando abbiamo fretta ci fa perdere del tempo perché vuol raccogliere un fiore, ascoltare l’uccellino che canta o toccare il selciato. Parla molto senza stancarsi mai, per noi egli è l’Adamo che da un nome a tutto ciò vede e sente, senza di lui parecchie cose, dandole per scontate, non le vedremmo. Nelle cose egli nota le somiglianze più impensabili, ad adattare le cose più grandi a quelle più piccole. Ciò che lo spinge a fare questo è che non finisce mai di stupirsi, la curiosità non ha limiti, rimpicciolisce per poter vedere meglio, ingrandisce per ammirare e provare stupore”.

Riconoscere questo fanciullino in sé e negli altri ci aiuterà nelle relazioni sociali, nella comunicazione e nella maggiore conoscenza di noi stessi. E’ importante che il bambino interiore e l’adulto comunichino e siano in “collegamento” ed è ancora più importante guidare e accompagnare il nostro fanciullino affinché possa esprimersi senza sabotare la vita dell’adulto. Occorre quindi trovare un equilibrio tra il Sé Adulto e il bambino interiore.

Tra gli aspetti negativi che sopraggiungono quando alla guida della nostra vita c’è lui o lei vi sono: la dipendenza affettiva, la mancanza di assertività e di una sana comunicazione con gli altri, scoppi d’ira, mancanza di autostima, sentimenti di vendetta e rivalsa, senso di frustrazione, paure, evitamento, ripicche, ipersensibilità, paura dell’abbandono, autosabotaggio. 

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Superare questi schemi grazie allAnalisi Transazionale.


Negli anni ‘50 Eric Berne sviluppa una teoria psicologica che si pone al contempo come una teoria della personalità, una teoria dello sviluppo, una teoria della comunicazione relazionale nonché un approccio psicoterapeutico. Si tratta dell’Analisi Transazionale.

La teoria transazionale parte dal presupposto che tutti noi in tutte le nostre relazioni agiamo e comunichiamo spesso con modalità che appartengono a tutti e tre gli stati dell’io finendo spesso ad interpretare inconsapevolmente dei ruoli.

TEORIA DELLA PERSONALITA’ nell’approccio Analitico Transazionale

La personalità di ogni individuo si compone di tre istanze tra loro collegate, STATI DELL’IO, comprendenti al loro interno emozioni, pensieri e comportamenti:

  • STATO DELL’IO GENITORE, contenuti interiorizzati nell’infanzia a modellamento dei propri genitori o altre figure di cura e di riferimento;
  • STATO DELL’IO ADULTO, contenuti vissuti e messi in atto nel momento presente e coerenti con la realtà ;
  • STATO DELL’IO BAMBINO, contenuti esperiti ed agiti nel passato, quando si era bambini.

Attraverso l’analisi degli stati dell’Io possiamo accedere al tipo di transazioni che abbiamo con gli altri (relazioni, comunicazione) quindi non solo i contenuti ma anche le modalità  con cui comunichiamo ed entriamo in relazione.

Teoria Transazionale

Il bambino interiore è dunque secondo l’Analisi Transazionale uno dei tre stati dell’Io. Quando questo stato è predominante l’adulto non avrà il pieno controllo della sua vita, sentirà che questa gli sfugge inoltre causerà una reazione nell’altro che parteciperà al gioco dei ruoli talvolta ponendosi come genitore altre come bambino a sua volta. Questo genera normalmente una serie di schemi poco sani soprattutto nelle dinamiche di coppia ma più in generale in tutte le relazioni.

Frasi come “Ti sei comportato come un bambino!” “Quando fai così sembri mio padre!” “Tu non puoi dirmi cosa devo fare!” rappresentano solo alcuni classici esempi di comunicazioni che mettono in luce i “ruoli” che rivestiamo, spesso generando conflitti. Modificare le modalità di comunicazione consente di ottenere effetti positivi e benefici nella relazione. 

Perché abbiamo bisogno di comunicare?

Quando comunichiamo, siamo alla ricerca della soddisfazione di un sano bisogno necessario al nostro benessere psico-fisico: il RICONOSCIMENTO. Ogni nostra comunicazione segnala un riconoscimento (definito CAREZZA) dato, chiesto, accettato, rifiutato o dato a sé. Lo Psicologo agevola la riflessione sui “tipi preferiti” di carezze, sulla loro quantità  e qualità  diventando un potente strumento terapeutico per rendersi consapevoli del proprio sistema di riconoscimento e, di conseguenza, per attivare il cambiamento.

Non essere capaci di riconoscere e soddisfare mai i propri bisogni più profondi, genera frustrazione e insoddisfazione. E’ pertanto fondamentale riconoscere questo bambino, curarlo, liberarlo, rassicurarlo e farlo sentire protetto.

Curare il bambino interiore

Ruoli e Copione della Nostra Vita

La terapia Analitico Transazionale si fonda, inoltre, sul presupposto teorico che ognuno crea durante l’infanzia un suo COPIONE PSICOLOGICO, in base al contesto in cui vive ed al sistema familiare in cui è inserito. Il Copione così si struttura in base a: riconoscimenti, divieti, permessi, traumi e decisioni prese quando si è bambini. Esso viene portato avanti durante tutta la vita attraverso dei “GIOCHI PSICOLOGICI”, una serie di transazioni in cui si rivestono dei ruoli ben definiti con un tornaconto finale spiacevole, riconfermando puntualmente le convinzioni antiche e le decisioni prese con coazione a ripetere (cadere negli stessi schemi).

Il percorso psicoterapico consente di comprendere quali siano le idee originarie su sé, sugli altri e sul mondo e quali decisioni siano state prese nel “allora” al fine di creare le condizioni per poter ri-decidere e scegliere liberamente nel momento presente. Si tratta, dunque, di rielaborare la storia passata, traumi, lutti, ferite ancora aperte per riattribuire significati coerenti con la realtà attuale, con le risorse presenti, con i relativi vissuti emotivi ed avviare nuove modalità  comportamentali, relazionali e di risoluzione dei problemi percepiti di fronte ad eventi stressanti.

A chi può essere applicata l’analisi transazionale?

L’Analisi Transazionale, può essere applicata sia ad un percorso individuale, di coppia o di gruppo.

L’Analisi transazionale può essere applicata anche in ambito musicoterapico essendo la musicoterapia una relazione a tutti gli effetti tra terapeuta e utente o all’interno di gruppi. Attraverso la musicoterapia si giocano dei “ruoli” dove la comunicazione avviene perlopiù in forma non verbale attraverso i suoni che produciamo, guidando l’altro, accompagnandolo, suonando o cantando insieme, cooperando affinché la comunicazione funzioni nel caso di musicoterapia attiva, gli utenti sono invitati a suonare degli strumenti, produrre suoni, cantare e addirittura dirigere la sessione musicale.

Molti sono i test e i giochi promossi in ambito musicoterapico volti all’identificazione e riconoscimento degli stati dell’Io e nello specifico del bambino interiore. Che cosa s’impara durante le sedute di Musicoterapia basate sull’Analisi Transazionale?

  • Inizialmente cerchiamo di connettere il sé adulto e il bambino interiore attraverso una serie di domande e risposte.
  • Impariamo a comprendere i bisogni del nostro bambino interiore.
  • Scopriamo quali sono invece i bisogno del sé adulto e a discernere la differenza tra i due.
  • Identifichiamo quali sono i trigger ovvero le cause scatenanti che fanno si che il bambino interiore prenda il sopravvento.
  • Impariamo cosa fare una volta che il bambino interiore è stato attivato.
  • Scopriamo che età avevamo quando il bambino interiore si è attivato per la prima volta nella tua vita adulta.
  • Impariamo a guadagnare la fiducia del bambino interiore.
  • Impariamo a stabilire dei limiti per il nostro bambino interiore e per gli altri. La necessità di avere confini.
  • Impariamo a trovare l’equilibrio tra adulto e bambino.
  • Impariamo a riconoscere e lavorare con gli altri e con il loro bambino interiore.

Come?

  • Sviluppando compassione e amore per se stessi e per gli altri.
  • Riconoscendo gli schemi malsani che abbiamo nella nostra vita in modo da poterli infrangere.
  • Capendo e connettendoci con le persone a un livello più profondo.

Per chi desidera maggiori informazioni sulla Teoria Transazionale e le sue applicazioni in Musicoterapia può scrivere a: psicomusicoterapeuta@gmail.com o a psicomusicaitalia@gmail.com

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